Un inquilino può vedersi intimare lo sfratto per la presenza del suo cane nella casa in affitto? Ecco cosa prevede la legge.
Più della metà degli italiani – le stime parlano del 56% – possiede almeno un animale da compagnia e sempre più gli amici a quattro zampe vengono considerati alla stregua di un membro della famiglia. Le statistiche ci dicono che quasi 1 casa su 4 accoglie un animale domestico.
Nulla di cui stupirsi dunque se chi è intenzionato ad affittare un appartamento ha il desiderio di portare con sé il proprio cane. Ma cosa succede se il proprietario dell’appartamento che abbiamo affittato la pensa in tutt’altra maniera e non vede di buon occhio la presenza di animali in casa? Rischiamo di vederci intimare lo sfratto?
Quali sono le frecce nel nostro arco – sul piano legale, s’intende – per poterci tutelare nel caso il locatore storca il naso davanti alla permanenza del nostro animale da compagnia all’interno dell’appartamento di sua proprietà? Cerchiamo di capire cosa dice la legge e se il padrone di casa potrebbe sfrattarci a causa del nostro cane.
Inquilino sfrattato a causa del cane? Ecco cosa prevede la legge
Va detto che il problema riguarda sostanzialmente gli inquilini, non i proprietari. Infatti la cosiddetta “riforma del condominio” del 2012 impedisce ai regolamenti condominiali di vietare ai proprietari di tenere animali domestici nelle abitazioni di loro proprietà. Diverso invece il discorso per i locatari.
Il proprietario di casa infatti, in forza dell’autonomia contrattuale riconosciutagli dalla legge, può impedire all’inquilino in affitto di tenere un animale in casa. Se il contratto di affitto vieta esplicitamente la presenza di animali domestici nell’appartamento, il locatario rischia grosso. Violando questa disposizione contrattuale, l’inquilino si espone al concreto rischio di essere sfrattato.
Il divieto di tenere animali domestici deve però essere contenuto in una specifica clausola contrattuale. Questa deve essere contenuta nel contratto di affitto – non nel regolamento condominiale, per i motivi spiegati più sopra – e va sottoscritta dal conduttore, tenuto dunque a rispettare la volontà del padrone di casa.
Quando invece il contratto di affitto non prevede limitazioni di alcun genere nei riguardi degli animali, l’inquilino è libero di tenere animali da compagnia nella casa in affitto senza timore di ricevere lo sfratto per questo motivo.
È buona norma dunque, prima di firmare un contratto di affitto, che il locatario si assicuri che il contratto non contenga restrizioni alla presenza di animali domestici. Deve sapere che in caso di inadempienza rischia lo sfratto esecutivo.