Quante e quali denominazioni ha assunto Cosenza nel corso della sua lunghissima storia. Da sempre è una delle città più importanti del Sud Italia.
Cosenza è una città ricca di storia. Come tutte le località della Magna Grecia, dalla Campania alla Sicilia, anche il centro principale dove si staglia la Sila può vantare un retaggio che risale all’antichità. La fondazione di Cosenza risale con tutta probabilità all’VIII secolo a.C., stesso periodo in cui venne fondata Roma. E secondo alcuni potrebbe essere persino più antica.
A quei tempi il suo nome pare fosse Kossa, o Kos, con qualche tratto che sembra coincidere in tale nomenclatura. Nel IV secolo a.C. il centro abitato in questione, che era di sostanzialmente piccole dimensioni, venne conquistato dai Bruzi. Successivamente arrivarono i Romani, i quali diedero a Cosenza il nome di Consentia. Molto simile a quello attuale, che di fatti ne è una diretta derivazione. Ma la città assunse anche un altro nome, dopo la fine dell’Impero Romano d’Occidente.
Va detto che Kossa o Kos, diventati poi Cossa o Cos con i Bruti, potrebbero essere collegati alla parola “kuus” di etimologia greca. Tale termine stava ad indicare l’otre di pelle lavorata e tagliata. Questo recipiente veniva utilizzato dai suoi abitanti per la raccolta di acqua dai vicini corsi d’acqua, i fiumi Crati e Busento. Con i Bruzi invece Cossa oppure Cos indicavano un assembramento di grotte. E con i Romani?
Come si chiamava Cosenza in epoca romana e dopo
Furono i Romani a dare a Cosenza il nome “Consentia”, che stava ad indicare “il consenso”. Fu un modo per ostracizzare una sconfitta cocente subita proprio dai Bruzi in occasione della seconda guerra punica contro i Cartaginesi. Dei quali i Bruzi erano alleati. Ma una volta conquistata la città, i Romani esorcizzarono quell’infausto evento proprio come fecero nel 275 a.C. con Maleventum, che divenne Beneventum (Benevento, n.d.r.).
Consentia andava ad indicare anche il congiungersi dei due fiumi che la bagnano. La stessa crebbe fino a diventare un punto egemone in tutta la zona calabrese e lucana, attigua. E storicamente ha una certa importanza in quanto proprio lì, nella Cosenza dell’antichità risalente ad una sessantina di anni prima del crollo dell’Impero Romano d’Occidente, morì Alarico, re dei Visigoti. Questo popolo barbaro saccheggiò Roma appena qualche settimana prima.
Nell’Alto Medioevo, Cosenza divenne un ducato ed assunse il nome di Constantia. Mantenne questo status fino all’800 d.C. quando le incursioni prima dei Saraceni e poi dei Longobardi la distrussero. A ridosso dell’anno mille fu ricostruita e vide l’insediarsi da parte dei Normanni. Un paio di secoli dopo poi divenne uno dei posti più amati dall’imperatore Federico II di Svevia. Nel XV secolo giunsero gli Angioini ad occuparla, e ne fecero di nuovo la città principale del Ducato di Calabria. Con gli aragonesi infine, Constantia, divenuta Cosenza già da dopo il Medioevo, mantenne lo stato di capoluogo della Calabria Citeriore.