Quando l’eredità di un defunto rischia di finire alla badante anziché ai suoi legittimi eredi? Fai attenzione a questi casi.
L’eredità è una questione spesso complicata e spinosa, che può generare anche diatribe in famiglia se non addirittura iter legali. La situazione appare limpida e lineare nel momento in cui il defunto ha lasciato testamento oppure quando ha dei figli che possono ereditare in maniera diretta tutti i suoi beni.
Negli altri casi è possibile andare incontro ad una serie di complicanze. Addirittura potrebbero esserci dei casi in cui ad ereditare sarebbe la badante.
Non è infatti una rarità che molti anziani decidano di lasciare ciò che possiedono alla persona che più di tutte è stata loro vicina negli ultimi momenti di vita. Ma quando ciò può effettivamente accadere? Fai molta attenzione a queste due circostanze ben precise.
In questi casi l’eredità va alla badante: fai molta attenzione
Come abbiamo anticipato poco fa, ci sono di fatto due casi in cui l’eredità di una persona defunta potrebbe finire nella mani della sua badante. Il primo, il più plausibile, è il caso in cui ci sia un testamento. Tuttavia, per essere considerato valido, esso deve essere stato scritto da una persona capace di intendere e di volere, deve rispettare la quota di legittima e deve essere autentico. In mancanza di requisiti può essere impugnato dai parenti e venire annullato.
A tal proposito, la Legge concede 10 anni di tempo per contestare l’autenticità di un testamento. Se invece si intende denunciare l’incapacità del testatore bisogna rispettare il termine di 5 anni. Il testamento può essere inoltre impugnato se non viene rispettata la quota legittima spettante ai figli o al coniuge, malgrado quanto scritto nel testamento stesso.
Il secondo caso è quello del matrimonio, che evita alla badante eventuali problemi legali e burocratici. Con le nozze infatti essa diventa erede legittima a tutti gli effetti e riceve quindi una quota dell’eredità anche in assenza di testamento e contro la volontà degli altri eredi. In una simile situazione non c’è modo di opporsi.
L’unica eccezione riguarda il caso in cui il defunto ancora in vita avesse già impugnato l’atto di matrimonio e che il procedimento risulti ancora pendente al momento della sua morte. Inoltre, se gli eredi sono in grado di dimostrare il reato di circonvenzione di incapace da parte della badante possono denunciarla e procedere contro di lei penalmente. Se vincono potranno dunque ricevere la quota ereditaria della badante come forma di risarcimento del danno.