Fisco, se fai subito questa richiesta online puoi considerarti ‘salvo’: non tutti ne sono a conoscenza

Ora ci sono notizie importanti per chi ha qualcosa di pendente con il Fisco, basta fare una richiesta online e si sarà più tranquilli.

Avere debiti non piace a nessuno, ci sono persone che arrivano a non dormire la notte per questa situazione senza sapere come risolverla. Pensare di chiedere un prestito potrebbe non essere la soluzione, se si sta già pagando un mutuo o un affitto si può andare incontro a un rifiuto, per questo si preferisce evitare di muoversi a priori. La situazione diventa forse più grave quando le pendenze rigurdano il Fisco, non a caso ci sono persone che arrivano addirittura a sudare freddo quando si trovano una lettera dell’Agenzia delle Entrate tra le mani.

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Una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate genera sempre preoccupazione – Foto ansa- Telecosenza.it

Non è detto però che la comunicazione che si riceve possa essere corretta, nonostante l’ente poss pretendere di ricevere dei soldi. Proprio per questo diventa indispensabile conservare le documentazioni relative alle passate dichiarazioni dei redditi, così da dimostrare di avere ragione e di non dover versare alcuna cifra. In realtà, se ci si vuole sentire più tranquilli c’è ora una procedura ben precisa da seguire, anche se non tutti ne sono a conoscenza.

Il Fischio ti chiede soldi? Fai questa procedura

Ricevere una comunicazione dal Fisco genera sempre grande ansia, nonostante si sia convinti di essere stati sempre corretti con le varie scadenze. Se si è davver però convinti che la richiesta dell’ADE non sia corretta, è possibile tutelarsi e fare valere i propri diritti. L’utente può ora richiedere la sospensione legale della riscossione, prevista dalla L.n°228/20212, così da dimostrare di non dover versare alcuna cifra.

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E’ bene conservare i documenti per fare tutte le verifiche richieste – Foto: Telecosenza.it

Non si tratta però di una situazione che si può fare valere a priori, ma solo in presenza di determinate condizioni, ovvero:

  • sospensione amministrativa (dell’ente creditore) o giudiziale;
  • sentenza che annulla in tutto o in parte la pretesa dell’ente creditore, emessa in un giudizio al quale l’Agenzia delle entrate-Riscossione non ha preso parte;
  • provvedimento di sgravio (cancellazione del debito) emesso dall’ente creditore (ad esempio Agenzia delle entrate);
  • pagamento effettuato prima della formazione del ruolo;
  • prescrizione o decadenza intervenute prima della data in cui il ruolo è stato reso esecutivo.

Se si dovesse pensare di non avere alcun debito, ma non si rientra in nessuna di queste categorie, è possibile fare davvero poco.

La procedura da seguire in questi casi è però davvero rigida, è bene conoscerla per non andare incontro a brutte sorprese. E’ necessario innanzitutto che non siano trascorsi più di 60 giorni dalla notifica della cartella. Si deve così provvedere a presentare il modello SL1, che consente di sospendere la riscossione tramite e-mail o allo sportello.

Non possono essere oggetto di sospensione gli atti che non sono notificati dall’ADE: avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate o avviso di addebito dell’INPS, ecc. Una volta ricevuta l’istanza, l’ente provvede alla sospensione, se trascorrono 220 giorni senza alcuna comunicazione all’utente il debito può essere considerato automaticamente cancellato.

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