L’idea di affittare una stanza della casa può rivelarsi vincente per aumentare le entrate mensili. Come procedere nella legalità?
I soldi non bastano mai, sentite spesso il bisogno di incrementare lo stipendio con una rendita aggiuntiva sicura. Se avete una casa grande c’è un’idea geniale da valutare. Parliamo di affittare una stanza ad un inquilino.
La creatività è la chiave del successo. Avere la menta aperta e attenta al mondo esterno aiuta a trovare il benessere e a costruire una personalità forte, capace di superare ogni ostacolo trovando soluzioni geniali ai problemi. Se alla creatività si associa una capacità di ragionamento razionale tale da poter valutare attentamente ogni situazione ecco che la strada sarà spianata verso traguardi inimmaginabili.
Un talento che si può sviluppare nel tempo prendendo spunto da chi ha dimostrato di usare la creatività per raggiungere i propri scopi. Si può iniziare dalle piccole cose, decidendo un piccolo obiettivo e trovando il modo di realizzarlo. Se, ad esempio, vorreste incrementare l’entrata mensile senza impegnare l’attuale tempo libero con un secondo lavoro potreste pensare di affittare una stanza della casa. Vediamo come procedere.
Una casa con una stanza in più e in una città universitaria sarebbe perfetta per integrare il reddito mensile. Si potrebbe affittare la camera ad uno studente ma da valutare anche la possibilità di avere come inquilino un lavoratore fuori sede. Condizione primaria è che la casa e la stanza abbiano i requisiti di abitabilità ossia una superficie intorno ai 9 metri quadrati se singola o 14 mq se doppia.
L’altezza minima del soffitto deve essere di 2,70 metri e ci devono essere finestre per un’adeguata ventilazione. Inoltre gli impianti devono essere a norma di Legge. Soddisfatte le caratteristiche si passa al contratto. Ce ne sono di diverse tipologie. A canone concordato della durata di tre anni più due con cedolare secca (regime fiscale agevolato per il locatore) al 10% e tassazione agevolata oppure transitorio per un affitto massimo di 18 mesi.
Poi c’è un contratto apposito per studenti universitari con durata variabile tra 6 e 36 mesi con cedolare secca al 10% e la possibilità per lo studente di detrarre la spesa portandola in dichiarazione dei redditi. Qualsiasi sia il contratto scelto se superiore a 30 giorni occorrerà registrarlo all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla sottoscrizione, utilizzando anche la via telematica. In alternativa alla cedolare secca si potrebbe optare per la tassazione ordinaria per poter dedurre alcune spese.
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