Assegno di inclusione (ADI), in ritardo i pagamenti di ottobre per molti percettori. Vediamo quali sono i motivi del grave problema.
L’Assegno di inclusione (ADI) è la misura che in qualche modo, insieme al Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL), ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza. L’ADI infatti è una prestazione molto attesa da centinaia di migliaia di famiglie in tutto il Paese, in condizioni sociali ed economiche difficili.
Ricordiamo che il contributo economico è un’integrazione al reddito per nuclei familiari con almeno un componente con età pari o superiore a 60 anni, con età minore ai 18 anni, con disabilità acclarata e con condizioni di disagio sociale certificate da una struttura pubblica. L’ISEE massimo indicato per ricevere il sostegno è di 9.360 euro. Queste in linea generale i requisiti richiesti per l’ottenimento della misura.
ADI, problemi con l’accredito di settembre
La misura è indirizzata ai nuclei familiari con maggiori difficoltà, quindi è facile immaginare la sorpresa per i ritardi nei pagamenti che stanno avvenendo e che stanno coinvolgendo alcune famiglie beneficiarie. Ma cosa sta accadendo?
Si segnalano dei ritardi nei pagamenti a favore di nuclei familiari con persone disabili, ormai praticamente esclusi dagli accrediti del mese di settembre. Purtroppo questo ritardo avviene anche per la coincidenza per le lavorazioni dell’Assegno di inclusione di fine mese che coinvolgono quanti hanno avuto delle modifiche dell’ISEE. Da segnalare poi i provvedimenti di sospensione e decadenza dalla prestazione, connesse a mancate sottoscrizioni del PAD, assenza agli appuntamenti con i servizi sociali o mancanza di requisiti.
La notizia riguarda provvedimenti automatici di decadenza, che non hanno alcun fondamento, rivolti a nuclei familiari con disabili, come ammesso dall’INPS stesso. Purtroppo nonostante l’ammissione dell’errore, gli accrediti mensili non avverranno a breve e bisognerà attendere diversi giorni nel mese di ottobre. Di solito queste problematiche richiedono infatti 6-8 giorni per essere risolte, quindi per gli accrediti in questi casi parla di ottobre inoltrato.
In caso di presunta decadenza è necessario attenersi alle indicazioni INPS, date anche nello scorso mese di agosto quando si sono verificati problemi analoghi. Intanto occorre monitorare l’esito della procedura sul Fascicolo Previdenziale del Cittadino, presente sul sito dell’INPS. Qualora l’accredito non fosse effettuato, si deve segnalare il problema all’INPS tramite PEC, spiegando la situazione e chiedendo lo sblocco.
L’indirizzo da utilizzare è dc.inclusionesocialeeinvaliditacivile@postacert.inps.gov.it, come da indicazione della stessa Direzione generale dell’Istituto di previdenza sociale. In questo modo verranno fornite le indicazioni, sul Fascicolo Previdenziale del Cittadino, per procedere verso il ritorno alla normalità del servizio.